I trattamenti laser sono strumenti di depilazione definitiva e possono servire per liberarsi dai peli superflui. I laser sono mezzi potenti e totalmente sicuri, in grado di garantire risultati di altissimo livello. La cosa importante è affidarsi a medici in grado di utilizzarle nel modo corretto con interventi personalizzati; oppure a strutture specializzate che utilizzino solo macchinari all’avanguardia, come il Dott. Scandura – Mediclinic.

Meglio laser alessandrite o diodo? Nell’articolo di oggi esploreremo nel dettaglio questi due trattamenti, per permettervi di scegliere il più adatto a voi..

La tecnica definiva contro i peli: il laser alessandrite.

Il laser alessandrite è una tecnica che si serve di un macchinario di ultima generazione per l’epilazione laser, che permette di ottenere risultati in pochissime sedute. Inoltre, la presenza del cristallo di quarzo raffreddato a contatto con la cute garantisce un’epilazione permanente oltre che indolore.
A differenza di altre tecniche meno recenti, agisce anche su pelle scura o abbronzata, quindi può essere effettuato anche d’estate. Un ciclo completo, anche legandolo alla luce pulsata, porta alla totale eliminazione dei peli. In seguito alla seduta, la parte trattata potrà essere leggermente arrossata, ma questo non è sinonimo di danno, ma la cute di quella zona è molto delicata. Il segno scomparirà nel giro di poche ore.
Alcuni bulbi potrebbero ricomparire nel tempo: questo può essere dovuto a variazioni ormonali forti e tipiche nel corpo di una donna, come gravidanza o menopausa. In questo caso il trattamento sarà ancora più facile e indolore.
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Il laser diodo, invece, come funziona?

La principale differenza dal metodo precedente è l’uso di una fotolisi selettiva degli alvei piliferi, ovvero attraverso il colore del pelo. In questo caso quindi, colore della pelle e melanina sono due aspetti importanti durante la seduta.
Il laser opera nella fascia 600 e 900nm, dove si ha maggior distinzione tra colore dato dalla melanina e altri cromofori. Si agisce quindi in modo selettivo sul bulbo pilifero, che viene del tutto inattivato, ovvero viene disattivata la funzione di creazione del pelo sotto la cute.

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